Voglio credere

Tempo addietro pubblicai tramite Facebook l’immagine che ripropongo di seguito:

Quel “I want to believe” ripreso dal poster con l’ufo tanto caro a Moulder di X-Files, assieme a questo confronto di disegni ripresi da diverse fonti, ha avuto un eco piuttosto dirompente online, tanto da essere anche criticato per il supposto significato che esso dovrebbe veicolare. In questa immagine credo vi siano sintetizzate una serie di domande che hanno per protagonista questa particolare coppia di armi: una spada ed un piccolo scudo rotondo.

Spesso si dice che partenza ed arrivo non abbiano particolari significati e che la differenza la faccia il percorso che li collega. Ed è per questa pulsione che si sono affrontati argomenti specifici come l’uso delle mani nelle iconografie che accompagnano L’I.33 oppure alcune congetture sui folii persi. Si sono anche analizzate quelle fonti posteriori, sfortunatamente mute, come il Libri Picture A.83 o il Codice I.6.2°.4 cercando di capire se ci fossero correlazioni, anche indirette, con il lascito di Lutegerus. Di queste fonti che hanno bisogno di confronto e analisi rimane quella porzione della mastodontica opera di Paulus Hector Mair finemente illustrata da Jörg Breu il giovane e tramandataci in tedesco e latino.

Si è scelto di lavorare sull’edizione latina, lievemente più accessibile, per poi confrontarla con altre traduzioni disponibili e sebbene il materiale di prossima pubblicazione verrà probabilmente revisionato in futuro è già di estremo interesse.

Essendo molto materiale ho avuto la necessità di ricorrere ad un aiuto esterno: la trascrizione e la traduzione con senso è stata realizzata da Andrea Rudatis (se non lo conoscete cominciate da qui) marzialista, amico e ricercatore dalle rare qualità. Ha dovuto lottare con l’uso della sintassi latina di Mair, decisamente diversa da quella classica, e ha sciolto le singolari parole che si trovano nell’Opus.

Troverete quindi, in un formato già scelto per l’I.33, ridisegno-trascrizione-traduzione del singolo folio al quale in futuro farò seguire il consueto commentario arricchito dall’eventuale confronto con il nostro Lutegerus. Dietro a ridisegno, commentario e confronto ci sarò al consueto io, quel Giorgio Fonda che potete contattare anche su Facebook a differenza del nostro Andrea Rudatis notoriamente refrattario al social media.

Una volta finito tutto questo spero si troverà qualche risposta assieme alle innumerevoli domande che si schiuderanno. Spesso infatti si vuole credere, più raramente ci si chiede in cosa si voglia credere.