Archivi categoria: excursus

Apofènia o inaffidabilità dell’iconografia?

Interrogato il trattato sui dettagli delle impugnature, catalogandone quindi le istanze, e analizzando il contenuto testuale allo scopo di ricostruire quel sapere performatico incapsulato nelle pagine di pergamena del manoscritto solleviamo una questione più ampia e imprescindibile: l’affidabilità delle iconografie.

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Per caput ducendo

Dopo due anni in cui esploravo il materiale trattatistico di Lutegerus nacque il presente blog che è online dal 2009. Quindi si potrebbe dire, senza essere troppo pignoli per una volta, che è in corso il decennale di questo particolare media. Il blog ha avuto nel corso del tempo un unico vezzo che è sempre stato l’header, ovvero l’immagine di testa onnipresente in ogni sua pagina. Ho pensato quindi di riproporre in ordine cronologico tutte le testate per ripercorrere le tappe del blog e fare così il punto della situazione.

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Collezione di Mair

E alla fine siamo giunti alla conclusione di questo lavoro intermedio che consegnamo nelle vostre mani. Un pdf che colleziona i post con Trascrizione, Ridisegno e Traduzione delle tavole dell’Opus di Mair che trattano del nostro argomento prediletto: Spada e Brocchiere. L’obbiettivo, su medio periodo, è analizzare queste tecniche e confrontarle con il lascito di Lutegerus anche se diverse sono le difficoltà in tal senso: sono tecniche simili solo per la comunanza degli strumenti impiegati o c’è effettiva parentela? Nel frattanto possiamo divertirci a cercare di comprendere quali siano le tattiche e le logiche sottese nelle pagine di un altro trattatista per cercare di capire se in Mair siano predominanti il genio o la follia.

Buona lettura!

Metodi di trasmissibilità di un sapere performatico a confronto

Cos’è un sapere performatico? Di che metodi si parla? Quale attinenza può avere con il nostro Lutegerus?

Recentemente è stato pubblicato sulla rivista online di studi Antropologia e Teatro, e stiamo parlando dell’università di Bologna, un particolare articolo Continua a leggere

Voglio credere

Tempo addietro pubblicai tramite Facebook l’immagine che ripropongo di seguito:

I want to believe

Quel “I want to believe” ripreso dal poster con l’ufo tanto caro a Moulder di X-Files, assieme a questo confronto di disegni ripresi da diverse fonti, ha avuto un eco piuttosto dirompente online, tanto da essere anche criticato per il supposto significato che esso dovrebbe veicolare. In questa immagine credo vi siano sintetizzate una serie di domande che hanno per protagonista questa particolare coppia di armi: una spada ed un piccolo scudo rotondo.

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Le mani del trattatista – epilogo

In questa tavola si mettono a confronto le impugnature isolate nel trattato. Si trova indicata la catalogazione, il numero di istanze rappresentato anche dalla dimensione in scala logaritmica, l’impiego dell’impugnatura in ordine decrescente, le connessioni dirette che evidenziano i legami tra impungature con differenze minime dovute agli angoli della spada o del rapporto polso/spada ed infine le connessioni incrociate che mostrano come si tratti della stessa impugnatura solo osservata dal lato opposto.

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Icon. M1’/M2′

In sei istanze (cfr. 26RC26VC30RA31RC31VA31VC) il trattatista illustra un tipo di mano collegata in larga parte alla quarta custodia e per una sola istanza alla terza custodia. Si è scelto di nominare il presente archetipo M1’/M2′ in quanto questa mano rappresenta una prospettiva diversa degli archetipi M1 e M2.

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Icon. M10

Questa mano deonominata M10, assieme ad M9, rappresentano due istanze di mani destre disarmate. Sono state inserite e catalogate per completezza sebbene esulino dalle analisi delle impugnature.

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Icon. M9

Questa mano deonominata M9, assieme ad M10, rappresentano due istanze di mani destre disarmate. Sono state inserite e catalogate per completezza sebbene esulino dalle analisi delle impugnature.

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Icon. M8

Nei folii 17RA e 19RA possiamo osservare le uniche due istanze nel trattato di questa mano che rappresentano due terzi della sesta custodia al petto. Il manoscritto lascia spazio all’interpretabilità dell’esatta posizione della mano armata, essa può spaziare tra quella qui raffigurata, con la mano completamente pronata, ed una in totale supinazione. Ci sono due considerazioni a favore di questa posizione denominata M8: una che collega il corretto rapporto spaziale della mano rappresentata con la comodità ed all’efficienza anatomica ed una analogia con alcuni passaggi riscontrabili nella trattatistica tedesca coeva e successiva (cfr. absetzen, winden, hengen nel glossario di Hanko).

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